Il nero sta bene su tutto, recita una famosa frase.
''Quando troverò un colore più scuro del nero, lo indosserò. Ma fino a quel momento, mi vestirò di nero!'' amava ripetere Coco Chanel.
Si usa dire che non sia un colore, in quanto assenza di luce, eppure ha una sua poesia, una sua magia, e nella moda così come in altri settori si è imposto come simbolo di potenza, lusso e massima eleganza.
E dalla moda all'enologia il passo è immediato: anche noi siamo amanti del nero.
Il nostro Canaiolo Nero, con le sue sfumature dell'acino prima e del vino dopo, ha in sè la ricchezza e la complessità di questo colore - non colore, ha la profondità, lo spessore e l'eleganza che rimanda il nero. E' un nero da osservare con cura, un nero vibrante, che concede poi emozioni al naso ed al palato.
IL VITIGNO
Le origini del Canaiolo Nero non sono ben definite. La leggenda vuole che questo vitigno sia stato introdotto dagli Etruschi e che le antiche origini debbano localizzarsi nell’antica Etruria (zona compresa tra i fiumi Arno e Tevere comprendente l'alto Lazio, la bassa Toscana e parte dell'Umbria).
Che si tratti di un antico vitigno lo conferma Il naturalista bolognese De’ Crescenzi che lo cita già nel 1309 nel Liber ruralium commodorum (1309) come Canajuola. L’agronomo toscano Giovan Vettorio Soderini scrive della Canaivola (1600). Cosimo Villifranchi, nel 1773, lo descrive come base del Chianti che da vino bianco (ebbene si, il famoso vino toscano alle origini era un vino bianco!) era diventato vermiglio, precisando che questo vino era prevalentemente prodotto con il Canaiolo Nero al quale si aggiungeva una piccola quantità di Sangiovese, Mammolo e Marzemino.
All’inizio dell’Ottocento il Canaiolo era dunque il componente principale di tutti i blend del Chianti, mentre il Sangiovese era relegato all’atto di supporto.
Oggi è esattamente il contrario. Il viaggio del Canaiolo da re a cortigiano è affascinante, coinvolgendo un gioco di politica, viticoltura e moda. Ma questa è tutt'altra storia.
L’origine del nome parrebbe derivare dal latino dies caniculares, ossia i giorni della canicola, quando, in corrispondenza del periodo fine luglio-metà di agosto, le uve invaiano.
Il termine Canicola deriva dal latino Canicula ("piccolo cane"), ed era utilizzato per indicare Sirio, la stella più luminosa della costellazione del Cane Maggiore nonché del firmamento, dopo il Sole, che appunto dal 24 Luglio al 26 agosto sorge e tramonta pressoché con il Sole.
Un’ipotesi alternativa vuole che alcuni suoi sinonimi, tipo Canina, Canino, Uva canina derivino dal nome della rosa canina o erba canina, tanto per giustificare la caratteristica nota amarognola del vino invecchiato, come pure i sinonimi Uva canaiola, Uva dei cani abbiano la stessa origine dal latino canis, dato che le uve mature attirerebbero i cani (Vannuccini, 1901).
THESAN
Qualunque siano le sue origini quello che è certo è che il Canaiolo Nero sia un potente e straordinario vitigno che da vita al nostro grande rosso THESAN (il nome è un omaggio alla dea dell'Alba del Pantheon etrusco).
Thesan è realizzato con uve 100% canaiolo.
Anche oggi, come in passato, le uve Canaiolo Nero sono raramente vinificate in purezza. Nella stragrande maggioranza dei casi sono parte di blend o uvaggi con uve di altri vitigni. Soprattutto, è perfetto con il Sangiovese.
Del resto, come scriveva Bettino Ricasoli nel 1872, a proposito della formula del Chianti ( 70% Sangiovese, 15% Canaiolo e 15% Malvasia):
“il vino riceve dal Sangioveto la dose principale del suo profumo (a cui io miro particolarmente) e una certa vigoria di sensazione; dal Canajuolo l’amabilità che tempera la durezza del primo, senza togliergli nulla del suo profumo per esserne pur esso dotato; la Malvagia, tende a diluire il prodotto delle due prime uve, ne accresce il sapore e lo rende più leggero e più prontamente adoperabile all’uso della tavola quotidiana [...]”.
Pertanto sempre un po' sottovalutato e relegato sempre a ruoli minori, abbiamo voluto ridare al nostro vitigno locale Canaiolo la valenza che tanto merita.
Nel 2014 esce la prima edizione del nostro Thesan: Thesan 2009.
Ci sono voluti 5 anni per produrre quello che noi chiamiamo un Grande Vino.
Perchè un grande vino non nasce mai per caso. E’ il frutto di particolari combinazioni di fattori ambientali e di lavorazioni ‘’sapienti’’.
Un grande vino nasce innanzitutto da una grande uva. E per produrre una grande uva è essenziale la competenza, l’impegno e la dedizione degli uomini in vigna.
Per produrre un grande vino ci vuole il Tempo.
Calma e pazienza. Bisogna saper aspettare. Le cose belle hanno il passo lento.
E dietro ad un grande vino c'è sempre l'uomo. Più precisamente da noi un uomo e una donna: Gianluca e Marta. Loro il vino lo pensano già in vigna, lo studiano, lo analizzano, se ne prendono costantemente cura per portarlo a più alti livelli.
THESAN è un grande vino perché è un vino ‘’di squadra’’; creato dalla natura, plasmato dal tempo, perfezionato dai nostri winemakers.
Rosso rubino cupo quasi impenetrabile. Al naso esprime sentori profondi e coinvolgenti di frutti rossi in confettura, di ciliegia, di liquirizia, di cacao e vaniglia. In bocca è strutturato e piacevolissimo, caratterizzato da una trama tannica soffice ed avvolgente. Caldo, equilibrato, carnoso, chiude con un finale di grande persistenza gustativa.
THESAN36
Forse il nostro miglior vino, quello storico ed iconico, prodotto solo nelle migliori annate e con le migliori uve, THESAN36 rappresenta la nostra massima espressione del Canaiolo Nero.
Dicono di Lui:
'Un vino di stoffa che ci riporta all'essenza di un territorio. Beva seducente, dalle corde armoniose e perentorie''.''Timbri olfattivi immensi, di frutta scura e pot-pourri di rose e viole si mescolano a sensazioni balsamiche di eucalipto, sottobosco e spezie autunnali. Al palato è caldo e sontuoso, con un tannino definito che denota un grande potenziale evolutivo''.
Prodotto in un numero limitatissimo di bottiglie e solo nelle annate migliori (attualmente 2016 e 2018) da una rigida selezione dei grappoli sovramaturati in pianta. Matura e si evolve poi pazientemente in barriques di rovere francese di 2°passaggio per 36 mesi ed affina poi in bottiglia per minimo 6 mesi prima della messa in commercio.
E' una lunga attesa la sua, ma si sa - lo abbiamo già ripetuto prima - , le cose belle hanno il passo lento. Come per Thesan, anche per Thesan36, il tempo che scorre gioca un ruolo fondamentale.
Amanti del nero, a rapporto! Perché dunque ci piace tanto questo colore? Soprattutto a noi donne. Le black addicted sono affascinate dalle cromie scure, profonde, notturne perché hanno sempre qualcosa di elegante, di misterioso e indubbiamente di intrigante. Qualcuno lo associa a eventi tristi; non è un caso, infatti, che sia idoneo soprattutto ai funerali. Eppure vestirsi di nero ci fa sentire potenti, invincibili e più sicure, più self-confident. Il nero nasconde i difetti, slancia la figura, in sostanza: snellisce. E anche se non ci rende proprio delle modelle, il nero, suvvia, ci fa sentire bellissime e perfette, più sicure e in pace con noi stesse. E poi diciamocelo : SI ABBINA A TUTTO! Sta bene con il bianco, con il giallo e con il rosso. Col nero si possono si possono creare look bellissimi, ricercati e sempre attuali adatti ad ogni occasione Anche chi non è proprio bravissima a creare abbinamenti perfetti, si sente al sicuro con il nero, perché riesce a essere “il migliore amico” di tutti i colori, persino del blu.
Sempre in tema di abbinamento, stavolta cibo-vino però, invece il nostro Canaiolo Total Black non si sposa magnificamente proprio con tutto.
Dato il suo corpo, la possente struttura ed il suo elevato tenore alcolico (15%vol) predilige piatti dai sapori forti e decisi. Si esalta con arrosti di carne rossa, maialino, brasato, cacciagione e selvaggina.
Vino di grande intensità e ampiezza olfattiva, è perfetto se abbinato con piatti al tartufo e formaggi di lunga stagionatura. In ultimo è adatto ad essere degustato senza abbinamento con i cibi, come vino da meditazione.