E tu, che PINOT preferisci?

E tu, che PINOT preferisci?

La storia del Pinot ci porta in una delle grandi regioni vinicole francesi: la Borgogna. É qui che il vitigno ha origine, già in epoca gallo-romana, a partire da un ceppo di viti selvatiche che popolavano i tanti boschi della regione.

La prima menzione di quello che poi avrebbe preso il nome di Pinot Nero, è forse rintracciabile in un documento del III-IV secolo d.C.  in cui gli abitanti di Autun ringraziano l’imperatore Costantino. Nel documento si cita un vitigno di grande qualità presente nel pagus Arebrignus, l’odierna Côte de Nuits.

Nel Medioevo saranno, come per tanti altri vitigni, i monaci benedettini a perfezionare la viticoltura del Pinot, traghettandola nella modernità.

Ma è nel XIV secolo, in alcuni documenti borgognoni, che fa la sua comparsa il termine Pinot nella versione arcaica di Pinoz o Pynos.

Ma quanti Pinot esistono?  La risposta è 6, ma il Pinot Nero è il ceppo originario, grazie ai suoi mille e più anni di storia.

Gli altri Pinot sono:

  • Pinot grigio
  • Pinot bianco
  • Pinot meunier
  • Pinot teinturier
  • Pinot nero precoce

Facile immaginare come a LE LASE il Pinot sia particolarmente amato. Basti pensare che 4 su 5 dei nostri vini bianchi sono riconducibili a questo straordinario vitigno. Ma andiamo con ordine.

Perché si dice Pinot?

Perché i grappoli di questo vitigno, essendo piccoli e compatti, sembrano delle pigne, in francese appunto pinot.

IL PINOT BIANCO

Il Pinot Bianco è uno dei tanti figli (mutazione) del Pinot Nero, che con i secoli hanno lentamente conquistato il mondo, mettendo radici in ogni angolo del pianeta. Ma il Pinot Bianco, spesso sottovalutato, è in realtà un vitigno ancora tutto da scoprire e che sa regalare vini profumati, acidi e molto eleganti. 

Produce un vino fresco, dalla struttura non troppo esagerata, dotato di un corredo aromatico unico, con profumi leggeri, spigliati, delicati e intrecciati a note di erbe aromatiche.

Ritroviamo queste caratteristiche nel nostro SEMIA (70% Pinot Bianco e 30% Pinot Grigio) e nel nostro EVAN (70% Pinot Bianco e 30% Incrocio Manzoni).

IL PINOT GRIGIO

Il Pinot Grigio è un altro nobile vitigno nato secoli fa da una costola del Pinot nero, una delle tante e preziose mutazioni che magnanimamente ci ha regalato il re dei vitigni francesi.

Si chiama ”grigio” perché la buccia degli acini non è né bianca né nera, ma piuttosto grigio-ramata, con grappoli piccoli e fitti. 

Si dice che questa uva fosse una delle preferite dell'imperatore Carlo IV, che fece esportare talee in Ungheria dai monaci cistercensi: i frati piantarono le viti sulle pendici del Badacsony (è una collina vulcanica, che raggiunge un'altezza di 437 metri ed offre una vista panoramica mozzafiato sulla regione circostante e sul lago) al confine con il lago Balaton nel 1375. Poco dopo la vite sviluppò il nome Szürkebarát che significa "monaco grigio". Nel 1711, un commerciante tedesco di nome Johann Seger Ruland (ri)scoprì un'uva che cresceva allo stato selvatico nei campi del Palatinato. Il vino successivo che produsse divenne noto come Ruländer e in seguito si scoprì che il vitigno era Pinot Gris.

Il pinot grigio viene ancora oggi chiamato con il proprio nome originario nei diversi paesi: Szürkebarát in Ungheria, Ruländer in Germania, Pinot Gris in Francia.

Piccola curiosità: se vi imbattete in un vino prodotto oltre oceano, neozelandese ad esempio o americano o australiano ( il vitigno è ormai diffuso un po' dappertutto) potrete trovare in etichetta Pinot Grigio o Pinot Gris. Sinomini certo, si tratta pur sempre della stessa uva, ma con una differenza di fondo:

- Vino prodotto con stile ''italiano'' nel primo caso, ovvero vino molto fresco e vivace, molto spesso affinato solamente in acciaio proprio per preservare gli aromi delicati di frutta fresca.

- Vino prodotto con stile ''francese'' (più propriamente alsaziano) nel secondo caso. Si ha un profilo più corposo e gli aromi si orientano verso frutti tropicali più maturi. I Pinot Gris possono andare da secchi a dolci, e nel secondo tipo possono essere "Vendanges Tardives” (vendemmie tardive) o SGN Sélection de Grains Nobles” (con uve botritizzate, come per il Sauternes). Grazie all’affinamento spesso in botte di rovere, il Pinot Gris ''stile alsaziano'' acquista poi una certa longevità.

 

IL PINOT GRIGIO ''RAMATO''

Abbiamo detto che il pinot grigio regala uno dei vini più affascinanti, complessi e suggestivi in assoluto. Il bouquet del Pinot Grigio (stile italiano)  è ampio, elegante, vario, non proprio fine o sottile: i profumi tipici sono fruttati con albicocca, pesca, agrumi, poi fiori come gelsomino, nocciole, acacia, miele, cera d’api,menta, rocce e ricordi affumicati, chiara eredità del Pinot Nero.

Se annusate un macerato (o vino arancione o ''orange wine'') la storia cambia: macchia mediterranea, pino, eucalipto, note minerali, liquirizia, sapido…: un altro mondo.

Il Pinot Grigio Ramato (ramato per il caratteristico colore ''buccia di cipolla'') ha la capacità di mantenere una buona acidità di base nonostante la piena maturazione che, unita alle quasi onnipresenti strutture minerali saline, permette a questo vino “bianco travestito da rosso” di sfoggiare spesso grande agilità  e una mai piatta dinamica di beva.

Il nostro SATRES ha un carattere generoso che sviluppa opulenza e sapore caratteristici.

Per saperne di più potete leggere qui il nostro articolo sugli ''orange wines''.

E IL MANZONI COSA C'ENTRA?

Perchè, se si parla di Pinot,  accenniamo anche al nostro ZEFIRO? (Incrocio Manzoni 100%). Cosa c'entra il Manzoni Bianco con il Pinot?. In realtà c'entra eccome.

Il Manzoni Bianco 6.0.13, conosciuto anche come Incrocio Manzoni, o ancora più semplicemente come Manzoni Bianco, è il clone più famoso tra quelli ideati e messi a punto dal prof. Manzoni agli inizi del 1900,  con il fine ultimo di creare, mediante ''impollinazione guidata'', un ''super vitigno'' in grado di resistere agli attacchi della fillossera, il maledetto insetto che distrusse a quei tempi quasi tutti i vigneti europei. 

Il vitigno fu creato incrociando, udite udite Riesling Renano x Pinot Bianco. Il ''babbo'' del Manzoni Bianco è dunque un Pinot!.

Ad ogni modo, se vuoi saperne di più su questo straordinario vitigno,  leggi qui la storia del Manzoni. 

 

Ecco spiegato perchè,  come dicevamo all'inizio di questo articolo, noi a LE LASE amiamo davvero tanto il Pinot.

Cheers!!

 

 

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