Ogni appassionato di vino ha bevuto più di una volta uno Chardonnay ! Ma davvero si conosce questo straordinario vitigno/vino ?
Di sicuro c'è che lo Chardonnay è tra i vitigni a bacca bianca più diffusi al mondo. In pratica è coltivato un pò dappertutto.
Secondo la classifica stilata dall’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino), nel 2018 lo Chardonnay si posiziona al terzo posto tra i vitigni a bacca bianca più coltivati a livello mondiale, preceduto al primo e al secondo posto rispettivamente dall’uva Sultanina, destinata per lo più all’essicazione, e dal vitigno Airén, diffuso principalmente in Spagna.
Lo Chardonnay è coltivato sul pianeta per circa 210 mila ettari ed è presente in 41 paesi rispetto ai 44 censiti dalla ricerca OIV, meritando cosi l'appellativo di principe tra i cosiddetti Vitigni Internazionali.
LE ORIGINI
Poco chiare, quasi avvolte nel mistero le sue origini. Secondo alcuni studiosi ha ''radici'' mediorientali; secondo altri nasce da un incrocio spontaneo tra una vite pre-addomesticata ed un vitigno proveniente dall'Illiria. Si è comunque diffuso dalla Borgogna: precisamente, era impiantato originariamente dai monaci cistercensi dell'abbazia di Pontigny, da dove si è diffuso progressivamente in tutto il mondo dalla fine del XIX secolo.
A lungo confuso con il Pinot Bianco, le ricerche genetiche più recenti hanno dimostrato che è un incrocio, avvenuto spontaneamente forse in epoca Carolingia, tra Pinot nero e Gouais blanc, un vitigno di origine slava di grande vigoria, utilizzato per "tagliare" numerosi vini.
Il suo nome deriva da Chardonnay, l'omonimo paese del Mâconnais in Borgogna, ma secondo un'altra teoria l'origine di questo vino andrebbe ricercata sulle colline di Gerusalemme; infatti questo vitigno cresce benissimo in terreni argillosi (come quelli a Gerusalemme) e la parola Chardonnay ha origini ebraiche. I primi Crociati, al loro ritorno dal Medio Oriente, riportavano anche del vino il cui nome originale era Porte de Dieu perché era la traduzione del nome ebraico Shahar Adonay, che significa appunto "la porta di Dio". Le vigne erano tutte intorno a Gerusalemme, città santa, le cui porte conducevano tutte al Tempio di Dio.
IL VITIGNO
Lo Chardonnay è un vitigno a vigoria elevata e con una produttività relativamente abbondante e costante. Si adatta, come abbiamo già abbiamo potuto notare, a diversi climi e ai diversi tipi di suoli ma si esprime al meglio in terreni ben drenati, argillosi e calcarei.
Resiste bene alla siccità e alle basse temperature invernali ma, nonostante la sua grande adattabilità ambientale, non è un vitigno così semplice da coltivare.
Lo Chardonnay è infatti un vitigno a fenologia precoce, ed è sensibile dunque alle gelate primaverili in zone eccessivamente fredde e a fondovalle. Inoltre, la buccia degli acini sottile e il grappolo serrato lo rendono un vitigno suscettibile a marciumi: predilige dunque ambienti freschi e ventilati.
IL VINO
Difficile definire caratteristiche univoche ai vini che derivano da questo vitigno vista la sua enorme diffusione nel mondo, gli influssi ambientali e climatici nonchè i diversi processi di vinificazione ed affinamento che generano ogni volta prodotti differenti.
Il tenore alcolico del vino Chardonnay solitamente è piuttosto elevato, grazie alla grande capacità del vitigno di accumulare zuccheri nelle bacche.
Alto grado alcolico e importante acidità garantiscono al vino Chardonnay un’ottima longevità, paragonabile al Riesling ed al Pinot Bianco. Non solo: la grande componente acida rende lo Chardonnay una base perfetta per spumanti metodo classico: basti pensare ai Blanc de Blancs, le celebri bollicine prodotte con solo uve Chardonnay.
I colori nel calice variano molto a seconda dell’affinamento e possono infatti andare dal giallo paglierino scarico nel caso di acciaio fino all’oro intenso e vigoroso nel caso di affinamento in legno, con quest’ultimo che ne aumenta anche morbidezza e la struttura in bocca. I profumi e la mineralità dipendono dalla collocazione territoriale e dal tipo di suolo su cui si sviluppano, con note di frutta bianca per vini prodotti in zone più fredde e frutta tropicale nel caso di provenienza da zone più calde.
In altre parole, grazie alle grande freschezza e alla sua adattabilità riesce sempre ad assumere tutte le caratteristiche sia del territorio che lo ospita sia dell’affinamento che gli viene destinato, riuscendo ad essere elegante e raffinato sia dopo esser passato in legno, che in acciaio o in anfora.
Il vino Chardonnay, grazie alle sue caratteristiche, si sposa molto bene con tutti i piatti di pesce, sia primi che secondi, soprattutto se sono elaborati e saporiti. Un buon abbinamento è anche quello con le carni bianche, cotte alla griglia o al forno, e accompagnati da salse leggere. Lo Chardonnay è anche un ottimo vino da aperitivo, da servire con formaggi stagionati e confetture.
Ottimo anche l'abbinamento chardonnay - sushi.
E se invece nel bicchiere avessimo un blanc de blanc, è con i crostacei che darebbe il meglio di sé.
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Cheers!!