L'importanza della retro-etichetta

L'importanza della retro-etichetta

Un gesto che tutti conosciamo e abbiamo fatto, quello di girare la bottiglia per andare oltre l’etichetta e scoprire qualcosa in più.

L’etichetta ( o per meglio dire la RETRO - etichetta) di un vino è la sua carta d’identità, ed è in grado di dirti e spiegarti molte delle cose che dovresti sapere sul contenuto della bottiglia! Dalla zona di provenienza alla varietà di uve utilizzate, dall’annata al metodo di produzione, dalla presenza di eventuali allergeni alla temperatura consigliata di servizio… e qualcuno inserisce addirittura gli abbinamenti consigliati. Diciamo, dunque, che leggere l’etichetta è un po’ come essere sicuri di non cacciarsi in un appuntamento al buio in cui si ha l’incognita di chi si presenterà! E diciamocelo… può andare bene… ma il più delle volte non è così.

Ovviamente, leggere e saper leggere un’etichetta non sono esattamente la stessa cosa: ecco perché abbiamo pensato di darti alcune nozioni di base che possano aiutarti e guidarti verso il giusto acquisto. Da amanti del vino, ancor prima che da produttori, sappiamo quanto sia spiacevole versare in un calice un prodotto di bassa qualità sperando, invece, che sia tutt’altro. E credici che succede a tantissime persone: soprattutto a coloro che millantano una conoscenza approfondita nel settore solo per impressionare gli amici. Quindi non sentirti solo o impreparato se al momento della scelta di un vino non sai proprio dove sbattere la testa… sei in ottima compagnia.

Quali sono le informazioni obbligatorie

La normativa vigente in materia di etichettatura degli alimenti e delle bevande impone che alcune informazioni siano obbligatorie:

Il nome dell’imbottigliatore, la sua sede e la sua ragione sociale sono alcune delle informazioni che devono essere obbligatoriamente riportate in etichetta. Ciò non significa che la zona in cui è avvenuto l’imbottigliamento debba necessariamente coincidere con quella di coltivazione della vite.

Indispensabile è anche il numero del lotto di appartenenza della bottiglia, in modo da poterne tracciare in qualsiasi momento l’origine, per eventuali controlli. Sull’etichetta deve essere specificata anche la capienza del contenitore, compatibile con il volume di vino in esso contenuto, esprimibile in diverse unità di misura, ovvero litri, millilitri o centilitri nonchè la percentuale di alcool sul volume ( gradazione alcolica).

Nel caso in cui all’interno della bottiglia sia presente dell’anidride solforosa in quantità superiore ai 10 mg/litro, l’etichetta dovrà avere la dicitura “contiene solfiti”.

Quali sono le informazioni davvero importanti

Il primissimo, se non il più importante, elemento che devi individuare e verificare è che denominazione di origine del vino e zona di imbottigliamento siano le medesime: non è sufficiente fare affidamento solo sulle aree di provenienza dell’uva. Un Nero d’Avola che sul retro inserisce come provincia di imbottigliamento Verona o Milano, ad esempio, dovrebbe farti insorgere qualche domanda.

Ma facciamo un passo per volta! Perché non vogliamo dare per scontato nessun concetto! Cosa si intende per denominazione di origine? Come definito nel Regolamento UE: il nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale regione, di tale luogo determinato o di tale paese, la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente ad un particolare ambiente geografico, inclusi i fattori naturali e umani, e la cui produzione, trasformazione ed elaborazione avvengono nella zona geografica delimitata. Chianti, Barbera del Monferrato, Amarone della Valpolicella, Isonzo del Friuli…

DOC e DOCG, attualmente racchiusi in un’unica sigla DOP (Di Origine Protetta) e IGT (Indicazione Geografica Tipica) sono senz’altro garanzia di qualità e sanciscono il fatto che, oltre all’origine geografica controllata, rispettano tecniche di produzione che ne condizionano le particolarità e la qualità, come la produzione limitata delle uve. Possiamo intenderli come primo step che separa i vini così detti da tavola, da quelli con indicazione di origine.

Questa prima distinzione, dunque, dovrebbe già darti una mano ad effettuare una prima scrematura delle bottiglie che devi valutare.

Tieni presente, però, che la denominazione d’origine non è sinonimo di qualità del vino, ma solo della provenienza dell’uva. La vera differenza la fanno, oltre all’annata, le tecniche agronomiche utilizzate nella produzione e quelle di vinificazione e di imbottigliamento. Quando leggi “imbottigliato da ICQRF…” seguito da un codice, per esempio, devi sapere che dietro a questa bottiglia ci sono grandi commercianti che realizzano numeri immensi di bottiglie miscelando partite differenti. E’ meglio puntare sui prodotti che riportano: “Integralmente prodotto e imbottigliato da…” oppure “Imbottigliato all’origine da…”, ti danno la garanzia di bere un vino che è stato seguito, curato e realizzato interamente nella stessa azienda. 

L'etichetta ambientale e nutrizionale

Dal 1 gennaio 2023 è in vigore la normativa che esprime con chiarezza che tutti gli imballaggi devono essere etichettati per facilitarne la raccolta, il recupero ed il riciclaggio degli stessi al fine di non creare confusione al consumatore finale.

In altre parole, l’etichetta ambientale mira a fornire informazioni su:

  • la composizione degli imballaggi che hanno contribuito alla formazione della singola bottiglia 
  • il loro corretto smaltimento al termine dell’utilizzo

Dall'8 dicembre 2023 sarà inoltre obbligatorio indicare in etichetta l'elenco degli ingredienti e la dichiarazione nutrizionale dei vini secondo il Regolamento (UE) 2021/2117 pubblicato il 2 dicembre 2021. 

Ora tutte queste diciture, seppur indispensabili a garantire trasparenza e chiarezza di informazioni, a totale beneficio del potenziale acquirente,  rischiano di rendere l'etichetta del vino - o meglio la sua retro-etichetta -  troppo dispersiva.

Il QR code, applicato sulla retro, ci viene in aiuto. Una volta scannerizzato da un semplice smartphone, il QR code reindirizzerà gli utenti verso una pagina web in cui saranno disponibili le informazioni sul prodotto.

 

Ricapitolando, quando ti capiterà di essere di fronte ad uno scaffale pieno di bottiglie ricordati di:

  • dare importanza a chi ha imbottigliato il prodotto privilegiando il produttore piuttosto che un terzo imbottigliatore
  • cercare la zona di provenienza dell’uva e il luogo di lavorazione
  • verificare che siano specificati i vitigni.

Ovviamente, il gusto personale e gli abbinamenti che farai con il prodotto scelto sono le discriminanti finali che renderanno completamente piacevole o meno la degustazione del vino acquistato. Proprio per questo motivo, se ne hai la possibilità perché vivi in una zona vicino al produttore, ti consigliamo di andare a fargli visita, o altrimenti di visitare il sito internet dell’azienda. Una chiacchierata con chi quel vino lo produce, potrebbe darti la possibilità, con degli assaggi guidati, di individuare il più adatto a te, e una conoscenza più mirata sugli accostamenti culinari consigliati.

Scopri il programma di visite e degustazioni presso la nostra cantina.

Cheers!

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