E' l'arancione il quarto colore del Vino!

E' l'arancione il quarto colore del Vino!

Doverosa premessa iniziale: a discapito di quanto si possa pensare il colore del vino non dipende dal colore dell’uva ma dalla tecnica di vinificazione. Gli acini (i chicchi dell’uva) nella loro polpa, sia essi di uva rossa o uva bianca o grigia, sono sempre ugualmente privi di colore. Le sostanze coloranti, salvo rare eccezioni, sono sempre presenti esclusivamente sulla buccia dell’uva.
Questi composti coloranti presenti sulla buccia sono responsabili del colore del vino e sono chiamati tecnicamente polifenoli e si suddividono in varie tipologie: antociani (responsabili del colore blu e rosso), flavoni (responsabili del colore bianco giallo), e altre sfumature definite dai leucoantociani e dalle catechine.

I vini bianchi vengono ottenuti nella maggior parte dei casi vinificando uve a bacca bianca. Dal momento però che la stragrande maggioranza delle sostanze coloranti delle uve è presente nella buccia, è possibile ottenere vini bianchi anche a partire da uve a bacca nera, effettuando la sgrondatura, ossia la separazione delle bucce dal mosto immediatamente dopo la spremitura, cioè non effettuando alcuna macerazione delle bucce assieme al mosto.

I vini rosati si ottengono a loro volta da uve a bacca nera, limitando molto il contatto dei mosti con le bucce, ossia riducendo il più possibile il tempo di macerazione. E' possibile ottenere un rosato anche per assemblaggio di un vino rosso con un vino bianco (si pensi alla cuvée degli spumanti); questa tecnica è generalmente vietata per i vini fermi a denominazione di origine.

I vini rossi si ottengono molto semplicemente da uve di vitigni a bacca nera, effettuando la sgrondatura dopo un congruo tempo di macerazione delle bucce al contatto con i mosti, variabile da vino a vino e a seconda dei risultati che si intendono ottenere (in genere alcuni giorni).

I Vini orange o macerati (o vini arancioni), sono vini prodotti con uve a bacca bianca ( o grigia - come nel caso del nostro Satres ) ma vinificati come se fossero dei rossi.


Vengono quindi ottenuti da una lunga macerazione del mosto (e poi del vino) con le bucce, che può andare da qualche ora a svariati mesi. A seconda del maggiore o minore tempo di macerazione dipende il colore del vino più o meno pronunciato ed anche la struttura e il corpo del vino stesso.

SATRES, Il PINOT GRIGIO RAMATO

Il Pinot Grigio è una varietà classificata a bacca grigia (l'unica la mondo!) che ha verosimilmente avuto origine in Borgogna da una mutazione genetica del Pinot Nero. Vitigno ormai considerato ''internazionale', diffondendosi un pò dappertutto, predilige comunque ambienti caratterizzati da basse temperature e da forti escursioni termiche che favoriscono la presenza di una buona acidità e la creazione di un corredo aromatico intenso e complesso, contraddistinto da sentori floreali e minerali. La provenienza del nome francese “pinot” discende dall’espressione “pin” che vuol dire “pino” e la conformazione del suo grappolo ricorda appunto una pigna di piccole dimensioni. Il Pinot Grigio si chiama così perché quando raggiunge lo stadio di maturazione, l’acino appare di colore grigio-rame, a volte bluastro, e si differenzia per le sue foglie minute a forma di cuneo, per il suo grappolo ristretto, dalla configurazione cilindrica e fitta. Gli acini sono rotondi e hanno una pelle rosea, fine e spesso ricoperta da pruina.

 

Dai nostri terreni argillo-calcarei, da uve 100% Pinot Grigio nasce il SATRES, un vino strutturato e minerale, con sentori di fiori bianchi, agrumi, spezie e frutta bianca, che si distingue per una acidità croccante e una mineralità persistente.

Questo vino è un omaggio al Dio etrusco del TempoE’ proprio il tempo di macerazione a donargli delle caratteristiche peculiari. Il mosto resta a contatto diverse ore con le bucce e arricchisce il vino di un colore ramato, ''buccia di cipolla'' in gergo tecnico. In particolare Il 50% viene macerato a freddo. L'altro 50% viene macerato in pressa per circa 12 ore; una volta pressato conclude la fermentazione in acciaio a temperatura controllata. Durante tutto il periodo di affinamento le due partite di vino rimangono separate e su entrambe viene fatto il ''bâtonnage'' (rimescolamento del vino dentro la botte che determina il sollevamento delle fecce fini, depositate sul fondo, al fine di produrre l'autolisi dei lieviti) una volta alla settimana. Dopo circa 6 mesi viene effettuato il taglio per l'imbottigliamento finale.

Al gusto risulta essere un vino secco, sapido e complesso, in grado di abbinarsi a una molteplicità di piatti e pietanze.

Accompagna perfettamente i crostacei, meglio se cotti a vapore. Si esalta con paste asciutte e risotti di pesce in genere. Perfetto con il sushi e con antipasti leggeri e a base di verdure. Ideale come aperitivo. In pratica, data la sua spiccata freschezza gustativa è il compagno ideale dei piatti estivi. 

Ora non vi resta che provarlo! E ricordatevi l'importanza della temperatura di servizio! Non più di 10-12 °C.

Cheers!! 😎 

 

 

 

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